QUALI SONO LE REGOLE DEL BUON ABBINAMENTO?
Bianco o rosso?Chi non si è mai sentito rivolgere la fatidica domanda “bianco o rosso?” appena seduto al tavolo d’una trattoria? E poi chiedere “bianco o rosso?” significa eliminare ingiustamente a priori una terza via esistente nel mondo vinicolo: The post Vino Bianco o Vino Rosso? appeared first on Wine Shop Online. via Wine Shop Online https://online-wine-shop.com/vino-bianco-o-vino-rosso/
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L’aceto è l’antitesi del vino. Quando un piatto sa troppo d’aceto scatta il semaforo rosso in cantina: l’abbinamento cibo-vino è vietato. Niente insalate all’aceto, dunque, quando volete bere un buon bicchiere di vino. Ci sono però le dovute eccezioni, come accade per certe tipiche ricette in agrodolce, nelle quali i piatti raggiungono un equilibrio di sapori tale da riammettere il vino con tutti gli onori. The post Aceto e vino quale abbinamento? appeared first on Wine Shop Online. via Wine Shop Online https://online-wine-shop.com/aceto-e-vino-quale-abbinamento/ Per la minestra del ghiottone con marsala vi proponiamo la ricetta con i seguenti ingredienti per quattro persone: i colli, le ali, le zampe e le regaglie di tre polli, quindici grammi di burro, venti grammi di farina, due porri, una cipolla, un chiodo di garofano, una costa di sedano, un mazzetto guarnito composto di prezzemolo, timo e lauro, una manciatina di prezzemolo tritato, due litri di brodo leggero, un decilitro di Marsala, sale, pepe bianco, pepe di Caienna. Tempo necessario: circa due ore e mezzo. Tagliare i colli, le ali e le zampe a pezzi e tagliare a fettine i ventrigli, i cuori e i fegatini. Mettere il tutto (tranne i cuori e i fegatini) in una casseruola, aggiungere la cipolla picchettata Filtrare il brodo e tenerlo da parte. Far fondere il burro in una casseruola, stemperarvi la farina, lasciarla un poco imbiondire quindi versarvi, sempre mescolando, il brodo. Portare all’ebollizione, abbassare quindi la fiamma e far cuocere, a calore moderato, per venti-venticinque minuti, schiumando di tanto in tanto. Versare la minestra in una zuppiera, aggiungervi le carni (tranne le zampe) e cospargere con il prezzemolo tritato. Completare la minestra con il Marsala, fatto ridurre al fuoco di circa la metà, unire un pizzico di pepe bianco e di pepe di Caienna e servire.
Accompagnare con Erbaluce di Caluso o Pinot Grigio del Veneto o Verduzzo o Orvieto o San Severo Bianco o Cerasuolo d’Abruzzo. The post Minestra del ghiottone – Marsala appeared first on Wine Shop Online. via Wine Shop Online https://online-wine-shop.com/minestra-del-ghiottone-marsala/ La ricetta di maccheroni al brandy
Ingredienti per quattro persone per i maccaroni al brandy: quattro etti di maccheroni lunghi (zite), sette etti di polpa di pomodoro, un etto di burro, una cipollina, tre o quattro bicchierini di Brandy, sa/e, pepe. Il tempo necessario: circa tre quarti d’ora, più il tempo per far sgocciolare i pomodori. Tagliare la polpa di pomodoro a filetti, disporla sopra un setaccio e lasciarla sgocciolare a lungo, raccogliendo in una terrina la acqua di vegetazione. Far imbiondire, in una casseruola, la cipolla affettata nel burro, unire l’acqua di vegetazione dei pomodori e farla ridurre quasi completamente; versare il Brandy, lasciarlo un poco evaporare, aggiungere la polpa di pomodoro, salare, pepare e proseguire la cottura per otto minuti circa. Nel frattempo dividere i maccheroni in pezzi di otto o dieci centimetri di lunghezza e lessarli in acqua salata; sgocciolarli al dente, condirli con la salsa preparata, mescolare e servire.
<img class="size-medium wp-image-5636 alignright" src="https://online-wine-shop.com/wp-content/uploads/2017/11/Clastidio-Bianco-93×300.jpeg" alt="Clastidio Bianco ” width=”93″ height=”300″ />
Accompagnare con Clastidio Bianco o Soave o Orvieto o Locorotondo. The post Maccheroni al Brandy appeared first on Wine Shop Online. via Wine Shop Online https://online-wine-shop.com/maccheroni-al-brandy/ Abbinamento tra vino e asparagi è complicato. Il sapore amarognolo dell’asparago è tale da rendere piuttosto difficoltoso l’abbinamento con il vino. The post Abbinamento tra il Vino e gli Asparagi appeared first on Wine Shop Online. via Wine Shop Online https://online-wine-shop.com/abbinamento-tra-il-vino-e-gli-asparagi/ L’abbinamento vino e frutta e’ difficile. Può dunque sembrare strano soffermarsi sull’abbinamento vino-frutta. Ma occorre considerare che la frutta viene anche utilizzata per preparare dolci, macedonie o addirittura contorni per piatti di carne. E allora l’ abbinamento vino e frutta lo si può provare, a condizione che in gioco non ci siano gli agrumi, nemici dichiarati del vino. Niente vino dunque con le macedonie ricche di pezzi di arancia o con le fragole al limone. Così pure occorre far attenzione ai liquori: Con preparazioni di frutta fresca sono ideali i vini amabili, bianchi o rossi che siano. Se nella ricetta c’è invece la frutta cotta o quella essiccata I passiti in particolare sostengono egregiamente la dolcezza accentuata delle preparazioni con l’uva passa. Delle marmellate e delle confetture di frutta abbiamo già detto: niente vini (a parte quando sono accostate in piccole quantità a dei formaggi stagionati). Con i gelati alla frutta la nota si fa dolente, perché generalmente il vino è fuori gioco. The post Abbinamento vino e frutta appeared first on Wine Shop Online. via Wine Shop Online https://online-wine-shop.com/abbinamento-vino-e-frutta/
Quando si dice fritto misto si pensa al mare, ma non bisogna dimenticare che alla miglior tradizione di alcune regioni italiane appartiene anche il fritto misto di carni e verdure. In entrambi i casi il vino scelto, bianco o rosso che sia, dovrà essere caratterizzato da una buona capacità sgrassante: un vino caldo di alcol, dunque e dalla buona vena di acidità. Diciamo allora che con un fritto misto di mare vanno benone i vini bianchi di buona acidità, ma non è per niente sbagliato scegliere uno spumante: Il fritto misto di carne ama invece, essere sposato a un rosso leggero di buona acidità, come una Barbera, un Dolcetto o una Bonarda.
Stesso discorso per un altro ‘fritto’ di carne conosciutissimo: la cotoletta alla milanese. The post Vino e fritti misti appeared first on Wine Shop Online. via Wine Shop Online https://online-wine-shop.com/vino-e-fritti-misti/ La lavorazione della pianta della vite, da cui poi nascerà il vino che finira’ sulla nostra tavola, vede la grande costanza e perseveranza del vignaiolo. Supponiamo quindi che la vite sia stata opportunamente innestata e piantata nel terreno più favorevole. Occorre a questo punto lavorarla, non a caso, ma conferendole una forma suscettibi1e di facilitare il lavoro del vignaiolo e il trattamento della vite, Bisognerà allora aspettare almeno tre anni prima di poter fare vino col succo dei suoi grappoli; certi proprietari di grandi vigneti considerano tale lasso di tempo ancora insufficiente. Poi, a partire dalla terza primavera, quando la potatura è stata portata a termine e i polloni cominciano a gonfiarsi, la linfa cola goccia a goccia dalle piaghe della potatura. « Piange » dicono i vignaioli. Comincia allora una nuova fase. Occorre radunare tutti i sarmenti e fissarli ai fili di ferro, occorre scalzare ogni ceppo dal monticello di terra con cui lo si è circondato in autunno per proteggerlo dal freddo. Stimolate dal sole già caldo, le erbacce invadono tutto, e occorre strapparle senza pietà, perché non sfruttino il terreno a detrimento della vite. Per tutta la primavera e tutta l’estate il lavoro continua. Ma ecco che si annuncia un’invasione di ragni rossi, e allora bisogna trattare la vite con gli insetticidi appropriati. Quando la temperatura si addolcisce, la vite lancia sarmenti in tutte le direzioni. A mano a mano che l’estate avanza, il vignaiolo continua instancabilmente a strappare le erbacce, a dare zolfo, a sfrondare, ad allontanare una minaccia dopo l’altra, nel continuo timore di vedere apparire verso ovest le grevi nubi giallastre annunciatrici di grandine. Se le vede accumularsi, spara razzi nella vana speranza di disperderle. Un uomo solo che accende petardi di fronte alle nuvole minacciose: la sproporzione delle forze che si affrontano potrebbe indurre al sorriso, Grappoli, foglie, rami si ammassano in breve sul terreno, triturati dalla violenza dei chicchi di grandine. Quando le nubi si allontanano, i vignaioli escono di casa. Percorrono tristemente le vigne, raccolgono con precauzione altrettanto commovente quanto inutile i resti dei grappoli che si ammassano al suolo. La vite ferita richiede cure raddoppiate. Forse il raccolto è perduto, ma bisogna pensare a salvare il prossimo. Già l’indomani, il vignaiolo ricomincia a dare zolfo per rimarginare le ferite dei sopravvissuti. È necessario che i sarmenti giungano a maturazione affinché i ceppi, portatori delle speranze dell’anno a venire, abbiano sufficiente forza per sopravvivere ai freddi dell’inverno. Un disastro del genere, naturalmente, è un fatto eccezionale. Se tutto va bene, la scorza dei nuovi sarmenti qua e là si tinge di rosa, poi d’azzurro e di nero. È il periodo felice. Il vignaiolo evita di andare nelle sue vigne, ben sapendo che ci vuole pochissimo per sciupare irrimediabilmente i giovani grappoli: sono cosi fragili! La peronospera non può più nulla, ormai, e l’unico pericolo che ancora li minaccia è la muffa grigia, un minuscolo fungo che si sviluppa quando il tasso di umidità è troppo alto. The post Come si lavora la pianta della vite? appeared first on Wine Shop Online. via Wine Shop Online https://online-wine-shop.com/come-si-lavora-la-pianta-della-vite/ Abbinamenti tra vini e crostaceiIl sapore dei crostacei è tendenzialmente dolce. La strada da seguire nella ricerca d’un felice abbinamento cibo-vino può dunque essere duplice: In entrambi i casi, comunque, si tratterà di vini bianchi piuttosto morbidi, dal fruttato leggero. Nella prima ipotesi si opterà per dei bianchi leggermente abboccati (e cioè contraddistinti da una qualche tendenza al dolce), perfetti anche in versione spumante (è il caso ad esempio del Prosecco extra-dry). Con i crostacei l’altra soluzione presuppone di stappare bottiglie di vini bianchi dalla sottile aromaticità: il panorama vinicolo italiano ne offre molti, soprattutto (ma non solo) nell’area trentino-tirolese. The post Vino e crostacei quali sono i migliori abbinamenti? appeared first on Wine Shop Online. via Wine Shop Online https://online-wine-shop.com/vino-e-crostacei-quali-sono-i-migliori-abbinamenti/ STORIA DELLA RIBOLLA GIALLA.Le fonti storiche che rivelano che già nel XII secolo il Friuli forniva alla Repubblica di Venezia la RIBOLLA del Collio.
Cenni storiciLa RIBOLLA considerata un vino di livello alto veniva offerta come segno di devozione ai luogotenenti al loro primo ingresso in città, o per estremo rispetto ad illustri personaggi in visita al luogo; infatti ci sono documentazioni che risalgono agli anni 1365-1368-1393. Altra testimonianza storica nel 1565 il Comune di Udine nel 1565 offriva al PATRIARCA MARQUARDO, per la sua prima venuta ad Udine, un’orna del vino Ribolla. Sempre il comune di Udine nel 1568 offriva al duca di Baviera 28 bocce di Malvasia e 26 bocce di RABIOLA (RIBOLLA). Altre fonti storiche citano che la Ribolla alla fine del 1300 era decantata sia da cronisti storici che da poeti. Anche BOCCACCIO grande poeta e scrittore Italiano nelle su opere parla della RIBOLLA, facendo un’aspra critica non tanto sulla bontà di questo sublime vino, ma sugli eccessi derivanti dal vino. Infatti secondo Boccaccio il vino doveva si da fungere da strumento di comunicazione ed aggregazione sociale, ma non esprimere decadenza e lussuria. La preferenza asburgica espressa per la Ribolla si evince quando il duca Leopoldo III d’Austria, nel chiedere l’atto di Dedizione o Rispetto della città di TRIESTE, venga inserita la clausola che obbligava la città a rifornirlo annualmente di un quantitativo di vino RIBOLLA migliore. La protezione di cui godeva tale vino viene evidenziato da un documento storico della città di Fiume del 1445, in cui si disponeva che ogni partita di ribolla fosse accompagnata da una dichiarazione ufficiale del luogo di provenienza. Verso la fine del 1700, il medico Antonio Musnig, scriveva nelle sue opere letterarie (Clima Goritiens) che la RIBOLLA era al primo posto tra i bianchi friulani. La RIBOLLA durante il 1800 perse la sua qualità e la sua coltivazione si ridusse drasticamente. Con il miglioramento delle tecniche di vinificazione durante il 1970 raggiunge nuovamente ottimi livelli sia di qualità che di produzione. Diciamo che la RIBOLLA è molto conosciuta e coltivata soprattutto nei Colli Orientali e nel Collio, anche se dopo la seconda guerra mondiale in Slovia al confine, cioè nella BRDA, LA COLTIVAZIONE DI QUESTO VIGNETO è stata talmente accentuata da superare il 65% della superficie coltivabile a RIBOLLA.
Tre tipologie di ribollaComunque dobbiamo distinguere due tipi di RIBOLLA, QUELLA PIU’ CONOSCIUTA E IN GRADO DI DARE IL VINO MIGLIORE: la RIBOLLA GIALLA e quella verde. LA ribolla verde e’ di minor pregio e pertanto poco diffusa. Esiste anche una Ribolla nera o “POCALZA” (IN SLOVENO) che da origine allo “SCHIOPETTINO”. Possiamo aggiungere che la RIBOLLA crescerebbe nei terreni aridi e sterili di arenaria stratificata, altri affermavano che la ribolla era la varietà adatta, solo alle colline, con vigneti in ottima esposizione. La RIBOLLA veniva sovente bevuta dolce, durante il periodo delle castagne, metà ottobre circa negli anni 1950-60; essa veniva raccolta molto tardi anche a metà ottobre, per raggiungere concentrazioni zuccherine consistenti si bloccava o rallentava di molto la fermentazione, prendeva vita così un vino piacevole, amabile, ricco di carbonica. Così preparato si consuma per ai Santi con le castagne e durante le celebrazioni dei morti, con le castagne cotte nell’acqua con l’alloro e alla brace. IL RIBOLLA AI TEMPI MODERNINegli anni settanta, fu vinificato in purezza, presentato secco e proposto sui mercati internazionali, riscuotendo un buon successo. La RIBOLLA come vino venne ricompreso nella D.O.C, è possibile ritrovare la RIBOLLA GIALLA: COLLIO e COLLI ORIENTALI. Venne emanato il D.P.R. 24-05-1968 di riconoscimento della D.O.C. COLLIO e nello stesso veniva ricompresa la RIBOLLA GIALLA. ALCUNI VITICULTORI HANNO INCOMINCIATO A PRENDERE IN CONSIDERAZIONE LA SPUMENTIZZAZIONE DELLA RIBOLLA CON IL METODO Charmat o Classico, riscuotendo un discreto successo. The post Storia della Vino denominato Ribolla Gialla appeared first on Wine Shop Online. via Wine Shop Online https://online-wine-shop.com/storia-vino-ribolla-gialla/ |
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